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Pier Gerlofs Donia

PIRATI > NAZIONALITA' VARIE

Pier Gerlofs Donia


Nato a Kimswerd forse nel 1480 e morto a Sneek il 18 ottobre 1520
è stato un pirata olandese, considerato un eroe popolare, ovviamente per gli olandesi.
Ebbe i soprannomi di Grutte Pier in frisone, Grote Pier o Lange Pier in olandese, e Pierius Magnus in latino, e se ci fossero altre lingue parlate dalle sue parte gli avrebbero tradotto il suo soprannome. Tutti questi soprannomi fanno riferimento alla sua grande corporatura e ad una forza fisica ritenuta eccezionale.
In seguito all'uccisione della sua famiglia e alla distruzione della sua proprietà nel 1515 si dedicò alla vendetta personale e divenne un combattente per la libertà della sua terra, accidentalmente.

Nato intorno al 1480 a Kimswerd, presso la città di Harlingen e oggi nel comune di Wonseradeel , nella provincia della Frisia, era figlio di Gerloff Piers e di Fokel Sybrants Bonga. Discendeva dal capo frisone del XIV secolo Haring Harinxma ed era imparentato con Jancko Douwama, entrambi considerati eroi della Frisia.
Nel 1495 sposò felicemnete Rintze Syrtsema, dalla quale ebbe intorno al 1500 una bambina di nome Wobble e intorno al 1506 un bambino di nome Gerloff. Si associò con il cognato Anne Pilbes, marito della sorella Tijdt, per coltivare le terre del dominio di Meylsmastate di Kimswerd.
Nel 1515 il suo villaggio fu saccheggiato da una banda di mercenari nel corso della guerra civile tra Schieringers e Vetkopers, rispettivamente partigiani e oppositori del dominio asburgico sui Paesi Bassi. Alla moglie fu riservato il trattamento standard del periodo per i prigionieri: venne violentata e assassinata. Il nostro eroe non la prese bene e si lanciò in una guerriglia contro il partito asburgico. Cercò il nemico del suo nemico e lo trovò nel duca di Gheldira, Carlo di Egmont, il principale oppositore di Filippo il Bello e i suo figlio Carlo V.
Costituì una banda armata, nota con il nome di "Arumer Zwarte Hoop", che oltre a trucidare i sostenitori del partito asburgico, esercitava la pirateria sul mare, in particolare nel Zuiderzee e e si impadronì di numerose navi inglesi e olandesi.
Nel corso di una battaglia del 1515 catturò 28 navi olandesi, guadagnandosi il soprannome di "Croce degli Olandesi", mentre lui stesso, in un impeto di modestia, si proclamò "re dei Frisoni".


Nel 1517 condusse via mare truppe del duca di Gheldria sulla costa frisone occidentale e si impadronì della città di Medemblik con 4.000 uomini. Riservò il solito trattamento standard del periodo uccidendo tutti gli abitanti che potè e quelli che si salvarono accidentalmente gli fece prigionieri. Praticamente considerava tutti quelli che non erano frisono colpevoli di aver collaborato con le armate olandesi controllate da Carlo V, e quindi saccheggiava e incendiava le città. Solo il castello difeso da Joost van Buren si salvò perchè resistette per un lungo periodo. Il Nostro non aveva tempo da perdere con avversari validi e preferì dedicarsi a fare strage dei castelli che non sapevano difendersi efficacemente e quindi ci passarono i castelli di Nieuwburg e di Middelbourg.
Nello stesso anno, prese la città di Asperen. Ovviamente uccise tutti gli abitanti e ne face per un periodo la propria base.

In seguito all'incapacità del capitano generale di Amstelland, Waterland e Gooiland di difendere i territori affidatigli, gli olandesi costituirono in luglio una flotta, al comando di Anthonius van den Houte, signore di Vleteren, che fu nominato "ammiraglio del Zuiderzee". Van den Houte ottenne inizialmente qualche successo, con la distruzione di alcune navi frisone presso Bunschoten, ma nel 1518 Pier Gerlofs catturò undici navi olandesi in una battaglia presso le coste di Hoorn e sconfisse ancora gli olandesi à Hindeloopen.
Secondo la leggenda, per individuare gli infiltrati olandesi e tedeschi, costringeva i suoi soldati a ripetere lo Shibboleth "Bûter, brea en griene tsiis: wa't dat net sizze kin, is gjin oprjochte Fries" ("burro, pane e formaggio verde: se non puoi dire questo non sei un vero frisone"). Le cronache narrano che non rimase un balbuziente, o un essere umano con la erre moscia, o con un qualsiasi diffetto di prununcia frisone.

Malgrado i successi nell'ammazzare quelli che credeva suoi nemici non riuscì a rovesciare il governo asburgico nel suo territorio. Si ritirò dalle scene nel 1519.
Morì probabilmente nel suo letto dimostrando che in questa terra scarseggia la giustizia, nella città frisona di Sneek il 18 ottobre del 1520 e fu sepolto nella città di Martinikerk o Groote Kerk. Alla sua morte il comando delle sue truppe fu preso dal nipote Wijerd, o Wierd o Wijard (a seconda della nazionalità di chi prinuncia questo nome).


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