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CORSARI
Lettera di corsa
Originariamente una lettera di corsa, detta anche lettera di marca o patente di corsa, era una garanzia emessa da un governo nazionale che autorizzava l'agente designato a cercare, catturare o distruggere, beni o personale appartenenti ad una parte che aveva commesso una qualche offesa alle leggi od ai beni od ai cittadini della nazione che rilasciava la patente.
La garanzia consisteva nel fatto che una volta rientrati in patria non venivano impiccati per quanto avevano commesso durante la spedizione.
Questa veniva di norma usata per autorizzare dei gruppi di privati ad assalire e catturare bastimenti mercantili di una nazione nemica.
Una nave privata, armata e dotata di capitano ed equipaggio, che operasse con una lettera di corsa (talvolta intestata all'armatore, che restava a terra), era chiamata una nave corsara. Circa gli uomini coinvolti, alcuni studiosi li hanno espressivamente definiti "mercenari di marina".
Il contenuto formale della garanzia era in realtà un'autorizzazione rilasciata all'agente ad oltrepassare i confini nazionali ("marca", sta per frontiera) perché una volta oltre confine potesse legittimamente cercare, catturare o distruggere beni o personale della fazione ostile ("rappresaglia"), non necessariamente una nazione, in modo e con un'entità che fosse proporzionata all'offesa originale, obiettivo da raggiungersi, originariamente, in una sola "corsa".
Come si può capire il contenuto della lettera era estremamente vago. E questa imprecisione era cercata in modo che ogni capitano, volendo, poteva fare tutto quello che voleva. Sia delle merci che degli uomini.
L'unica regola che doveva rispettare, se non riusciva ad aggirare, era di non assalire navi battente la stessa sua bandiera.
Se questa regola non veniva rispettata si passava dalla categoria di Corsaro a quella di Pirata.
Contratto di assento
Il contratto di assento veniva stipulato da quegli Stati che, non potendo permettersi una flotta propria, noleggiavano navi da armatori privati, i quali le armavano, le comandavano ed eseguivano con esse azioni per lo più belliche, in nome e per conto di chi le aveva noleggiate.
Il contratto di assento, perciò, corrispondeva in marina a quello (detto assoldo) delle truppe mercenarie in terraferma.
Il termine assento deriva dallo spagnolo asiento, con significato di "arruolamento", ed è un termine marinaresco in uso nelle marinerie militari nei secoli XVI e XVII.