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PIRATI > FRANCESI
Jean Lafitte
Jean Lafitte, all'anagrafe Jean Baptiste Lafitte nato non si sa in che giorno e mese forse a Saint Dominic in Francia nel 1776 e norto non si sa in che mese e giorno nei Caraibi nel 1826.
Era un pirata francese.
Discendeva da una famiglia aristocratica che però venne completamente decapitata durante la Rivoluzione Francese (cosa abbastanza normale per l'epoca).
Quello che conosciamo dei primi anni di vita di Jean Lafitte sono oscuri e spesso contraddittori. In un documento Lafitte affermò di essere nato a Bordeaux in Francia nel 1870. Tuttavia sia lui che il fratello Pierre Lafitte affermarono anche di essere nati a Bayonne mentre altri documenti affermano che il luogo di nascita è ora St. Malo ora Brest. In ogni caso, come afferma la biografa Jack C. Ramsay, al quel tempo essere nati in Francia conveniva poichè ciò assicurava protezione nel diritto americano e secondo lei Lafitte potrebbe essere nato a Saint-Domingue (ora Haiti).
Sapeva conversare in quattro lingue: francese, inglese, spagnolo e italiano. Lafitte aveva organizzato una società di corsari e trafficante di schiavi. Costruì una casa, dei magazzini, Baracoons (cioè il luogo dove vengono tenuti gli schiavi prima della vendita), un bar e un bordello. Elaborò anche delle leggi per proteggere i suoi uomini. Una di queste proibiva di attaccare le navi americane. Se non la si rispettava si rischiava la morte.
A quell'epoca la Repubblica della Colombia lottava per l'indipendenza dalla Spagna. Allora Lafitte ricevette una lettera di corsa a Cartagena che lo autorizzava ad abordare le navi spagnole. Lafitte durante le sue razzie rubò schiavi, sete, spezie, gioielli, mobili, articoli per la casa, arte, cibo e medicine.
Praticava preferibilmente la pirateria nel Golfo di Barataria e a New Orleans.
Nel 1812 gli USA dichiararono guerra all'Inghilterra.
Un gommone chiamato "Sophia" navigava in Barataria sotto una bandiera bianca. A bordo c'erano due funzionari inglesi: il Capitano Mc.Williams e Capitan Lockyer. Lafitte li vide e si avvicinò. I due volevano trattare l'acquisto di New Orleans e quindi offrirono terra, oro e una commissione nella Royal Navy a patto che consegnasse le lettere. Lafitte disse loro che gli avrebbe portato una risposta entro 2 settimane. Ma Lafitte trasmise le lettere al Governatore Claiborne che però, dopo una riunione con il consiglio della Difesa, respinse l'offerta. Dato che Lafitte, secondo gli americani commise un reato di accordi con il nemico gli diedero la caccia. Distrussero la sua flotta, la sua roccaforte e arrestarono 50 dei suoi trafficanti di schiavi.
Per i successivi due anni, Lafitte cercò di riprendersi le proprietà confiscate onestamente ma non ci riuscì. Si sentì offeso e quindi, nel 1817, navigò verso New Orleans e fondò una nuova colonia a Galveston Island. La colonia prosperò ma Lafitte no. Nel 1821 la Marina Militare americana emise un ultimatum per Lafitte: fuggire o essere giustiziato. Allora Lafitte appiccò il fuoco alla roccaforte che lui stesso aveva costruito e fuggì.
Non si sa dove sia morto. Probabilmente nello Yucatan o nell'Illinois.