Eustachio il Monaco
Eustachio, detto anche il Monaco Nero, per gli amici Eustacchio il monaco. Nato nel 1170 circa in Francia ma non si sa bene dove e morto il 24 agosto del 1217.
Era un pirata e mercenario francese medievale.
Nel Medioevo un essere umano non poteva essere malvaggio se non era anche mago, quindi Eustachio era conosciuto come mago. Avendo tutte le credenziali del periodo, fu una delle persone che incutevano più paura ai suoi tempi.
Eutaschio era il figlio più giovane di una famiglia nobile di Boulogne. Dal momento che il figlio primogenito si prendeva tutta l'eredità, il secondo e/o terzo venivano avviati alla carriera militare, gli ultimo nati venivano avviati alla carriera eclesiastica.
Eustacchio era tra gli ultimi nati quindi passò parte della sua gioventù in un monastero benedettino dove si guadagnò il soprannome di Monaco. Ma monaco non lo fu mai.
Secondo la leggenda, fu al servizio di Renaud, Conte di Boulogne, come siniscalco e balivo tra il 1202 e il 1204. Ma non era portato per nessuno di questi due mestieri (sopratutto non riusciva a fare il balivo che non sappeva manco cosa voleva dire) e fu accusato di gestire male le sue responsabilità. Avevano ragione ed Eustachio fuggì e fu dichiarato fuorilegge.
Quando il conte confiscò i suoi pochi averi e le sue pochissime terre, per rappresaglia diede alle fiamme due mulini del medesimo.
Dopo questo faterello la carriera nell'amministrazione pubblica le divenne un po in salita e decise di intraprendere una carriera che comunque somigliasse alla medesima, quindi divenne un pirata, attivo nel Canale della Manica e nello Stretto di Dover. Ma dal momento che cominciò a peccare decise di farlo in grande (da buon religioso sapeva che Dio ama i grandi peccatori. Non solo divenne pirata, ma si comprò o forse più probabilmente rubò una nave e cominciò la sua carriera in grande. Dopo brevissimo tempo possedeva una flottiglia di navi e vendette i suoi servigi al migliore offerente.
Dal 1202 al 1212, servì Re Giovanni d'Inghilterra durante la guerra contro Filippo II di Francia, pattugliando la Normandia e stabilendo la sua base operativa nelle Isole del Canale. Egli, con la sua ciurma, tenne il possesso del Castello Cornet, in Guernsey, per un considerevole periodo.
Per 10 anni onorò i patti con l'Inghilterra prendendosela con i francesi. Ma esustacchio aveva sangue pirata e non resistette a lungo agli accordi presi. Preso dalla nostalgia per i bei tempi andati si mise ad depredare i villagi della costa inglese. Allora Re Giovanni d'Inghilterra, che i villaggi preferiva depredarseli da sè, lo dichiarò fuorilegge. Questo però comportava che il re non poteva usufruire dei servigi di Eustachio per tenere buoni sia i villaggi che i francesi, quindi fece passare un breve periodo di tempo, e gli concesse il perdono.
Ma Eustacchio aveva scoperto che i Francesi pagavano meglio i suoi servizi e passò definitivamente nelle loro file e quando le truppe inglesi occuparono le sue basi nelle Isole del Canale combattè contro di loro procurando un gran danno all'esercito inglese.
Nel 1215 imperversava la guerra civile in Inghilterra, Eustacchio si schierò dalla parte dei baroni ribelli, appoggiati dai francesi, e partecipò alll'invasione francese che ne conseguì.
Nel 1217, Eustachio il Monaco e la sua flotta stavano trasportando truppe francesi in Inghilterra a supporto del Principe Luigi di Francia, che stavano intervenendo a favore dei baroni nella guerra chiamata First Barons' War. Incontrarono la flotta di Hubert de Burgh che incrociava presso Dover. Nella conseguente Battaglia di Dover, Eustachio creò confusione tra i suoi ex alleati, fino a quando gli inglesi accecarono i francesi con polvere di calce. Gli inglesi abbordarono la sua nave e sconfissero la sua ciurma. Eustachio riuscì a fuggire ma fu catturato il 24 agosto 1217, durante la Battaglia di Sandwich (che non fu proprio un tirarsi addosso dei paniti inbottiti), dagli inglesi comandati da Philip d'Aubigny.
Quest'ultimo, considerando che Eustacchio era un ex frate, un ex alleato, lo fece diventare un ex vivo facendolo decapitato sul posto.