Santa Maria - modellismo navale

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SANTA MARIA



Sebbene in quasi tutti i musei navali del mondo sia possibile vedere splendide ricostruzioni grafiche e modellistiche delle famose tre "caravelle" di Colombo, probabilmente solo pochi sanno che, in realtà, dati precisi circa la forma e l'armamento di queste navi non si posseggono.
Gli unici elementi attendibili, ma purtroppo decisamente insufficienti, ci vengono dalle pagine del "Giornale di Bordo" di Cristoforo Colombo, o meglio dalla copia riassunta di esso che venne scritta circa dieci anni dopo da Padre Bartolomeo de Las Casas. Senza poter disporre nè di piani e dati di costruzione, nè di una esauriente letteratura antica o di rappresentazioni iconografiche del tempo, è quindi difficile ed azzardato proporre in queste poche righe una descrizione, seppure sommaria, delle principali caratteristiche dei tre gloriosi "legni".
Comunque proviamo, cercando di riportare solo quei dati, desunti o supposti, riportati dagli studiosi più accreditati in materia.

Storia della Nave
La Santa María fu la più grande delle tre navi utilizzate da Cristoforo Colombo nel suo primo viaggio attraverso l'oceano Atlantico nel 1492.
La Santa María fu una caracca (nonostante comunemente venga ritenuta una caravella come le sue due compagne) e venne usata come nave ammiraglia della spedizione. Il 25 dicembre 1492 una tempesta ne causò il naufragio e si arenò sulla spiaggia di Haiti andando persa. Era lunga circa 36 metri con un ponte e tre alberi, un ponte di coperta, castello di prora e un cassero rialzato di poppa con l'alloggio del capitano. Era la più lenta dei vascelli di Colombo.
Il suo nome originale era La Gallega ("La Galiziana"), probabilmente perché venne costruita in Galizia (ma era anche modo di dire eufemistico per indicare la prostituzione). Pare che i suoi marinai la chiamassero Marigalante, letteralmente "La sudicia Mary".). Bartolomeo de Las Casas non usò mai i nomi La Gallega, Marigalante o Santa María nei suoi scritti, indicandola come la Capitana o La Nao (la nave).
Di essa naturalmente, si sono occupati moltissimi storici e studiosi di case navali e numerosissime sono le ricostruzioni e le notizie, spesso fra loro contrastanti, su di essa. Particolarmente notevoli sono gli studi eseguiti dal marchese De Albertis sulle tre navi della flottiglia colombiana (le navi al tempo di Colombo).
La ricostruzione fatta eseguire dal Governo Spagnolo nel 1892 in occasione del quarto centenario della scoperta e della Esposizione Internazionale di Chicago ha le seguenti dimensioni:
lunghezza m. 21,60 (al galleggiamento),
larghezza m. 7,80, altezza m. 3,
dislocamento 233 tonnellate.

Esse differiscono di poco da quelle proposte dal Be Albertis che sono invece:
m. 26,32 per la lunghezza,
m. 8,20 per la larghezza
m. 4,48 per l'altezza
dislocamento di 252 tonnellate.
L'equipaggio della Santa Maria era composto di 52 uomini compresi gli Ufficiali, un medico, un funzionario della Corte, un interprete ed un domestico per l'Ammiraglio. In totale gli uomini partecipanti alla spedizione furono 87.
Le altre navi erano infatti di dimensioni assai più piccole e portavano meno gente a bordo (la Pinta era di 154 tonnellate e la Nina di 147). La velocità con la quale le navi compirono la traversata fu di 5 e 7 nodi in media, benché Colombo affermi, nel suo libro di bordo, di aver raggiunto la velocità di 14 miglia che corrisponderebbero a 11 nodi circa. Le sistemazioni di bordo erano assai poco confortevoli: la camera di poppa, alcuni ridotti per gli ufficiali, un fornello sul ponte detto focone, sul quale, una volta al giorno, si preparava un pasto caldo. L'equipaggio dormiva alla meglio sui ponti come si usò ancora fino al XVII secolo.
La navigazione si faceva con i primitivi strumenti dell'epoca: la bussola, l'astrolabio o quadrante e la balestriglia o mazza di Giacobbe per misurare l'altezza meridiana del sole e degli astri ed ottenere la latitudine, la clessidra per misurare il tempo, le carte nautiche assai primitive.
La navigazione oceanica presentava poi problemi del tutto nuovi e sembra infatti che Colombo, anziché fidarsi troppo dei suoi imperfetti strumenti, navigasse alla stima, valutando ad occhio cioè, con la sua pratica del navigare, la rotta ed il cammino percorso dalla nave.
Durante il viaggio egli ebbe modo per primo di correggere praticamente la rotta tenendo conto della declinazione magnetica scoperta scientificamente poco prima dal portoghese Martino Benaim.
Il viaggio iniziato il 3 agosto 1492 dal porto di Palos della Frontera, terminò il 12 ottobre all'isola di San Salvador nelle Bahamas, 33 giorni dopo aver lasciato le Canarie, estremo possedimento della Spagna sull'Oceano, e 71 giorni dopo la partenza da Palos.
La Santa Maria non tornò più in Spagna; dette in secco ad Hispaniola (Haiti) e non fu più possibile recuperarla; 40 uomini del suo equipaggio furono lasciati ad occupare una colonia che fu chiamata Navidad. Di essi non si ebbe più notizia: perirono fosse massacrati dagli indigeni che stanchi dei soprusi e delle violenze dei nuovi venuti, alle quali Colombo, fin dall'inizio, non aveva saputo porre un freno, passarono ben presto all'atteggiamento amichevole degli inizi all'aperta ostilità.

IL MODELLO
Altezza: 60 mm
Lunghezza: 85 mm

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